Un accumulo di liquidi negli spazi liberi tra le cellule al di fuori dei vasi sanguigni, causa gonfiore e una sensazione di tensione, se molto esteso può anche provocare difficoltà di movimento. Questa situazione è un effetto collaterale abbastanza diffuso, soprattutto tra le persone soggette a trattamento farmacologico contenente cortisone o terapie ormonali.
Il gonfiore riguarda tendenzialmente le gambe e nella fattispecie caviglie e piedi, ma anche viso e mani possono subirne le conseguenze come, a volte, addirittura tutto il corpo.
Iniziare a trattare quanto prima il gonfiore agli arti inferiori è fondamentale per mitigare il disagio e migliorare anche le condizioni di abilità nelle attività quotidiane.
Esercizi specifici da effettuarsi da coricati come piegare le gambe verso l’addome alternatamente, sollevare le gambe e muoverle a bicicletta e ruotare le caviglie in modo continuativo per qualche minuto sono pratiche utili e di semplice gestione, ma può essere indispensabile sottoporsi periodicamente a qualche seduta di massaggio. Questo trattamento dev’essere praticato da un professionista di comprovata esperienza, ma i benefici sul drenaggio e riassorbimento dei liquidi saranno evidenti.
Inoltre, indossare da mattina a sera calze a compressione graduata renderà il recupero più semplice e soprattutto aiuterà a non peggiorare l’edema grazie all’azione compressiva determinante nell’agevolare il ritorno del sangue al cuore. Anche dormire con un cuscino sotto ai piedi, così da tenere le caviglie a un’altezza superiore a quella dell’organo cardiaco, agevola il ritorno venoso.
Ultimo ma altrettanto importante, è quello di curare l’alimentazione privilegiando frutta e verdura di stagione che sono tendenzialmente ricche di vitamine. Alimenti come ananas, anguria, finocchi, asparagi e pomodori sono vivamente consigliati in quanto hanno rilevanti effetti drenanti. Così come bere almeno un litro di acqua al giorno lontano dai pasti è una pratica salutare che aiuta a drenare i liquidi.